Finanziamenti a fondo perduto per PMI e autonomi

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In piena emergenza sanitaria da Covid-19, dopo circa tre mesi di lockdown le aziende e i professionisti italiani devono affrontare la Fase 2 e ripartire tra mille difficoltà e ostacoli. Dopo la prima erogazione di finanziamenti a garanzia statale inserita nel decreto Cura Italia, il Governo ha varato una delle misure più attese da imprese e Partite Iva. 6 miliardi di euro di finanziamenti a fondo perduto a favore di PMI, lavoratori autonomi e titolari di reddito agrario con fatturato annuo con meno di 5 milioni di euro.

Il contributo minimo è di 1000 euro per le persone fisiche e 2000 mila euro per le imprese.

Come funziona?

I beneficiari di questa misura straordinaria sono i soggetti esercenti attività di impresa e di lavoro autonomo, i titolari di partita Iva comprese le aziende individuali esercenti attività agricola o commerciale con fatturati inferiori a 5 milioni di euro.

Il requisito fondamentale è la riduzione degli incassi di Aprile 2020 che devono essere superiori ai 2/3 del fatturato dello stesso mese dell’anno 2019.

Finanziamenti a fondo perduto: quali importi si possono ottenere?

Per calcolare l’importo occorre sapere la differenza di fatturato tra il mese Aprile 2019 e il mese Aprile 2020.

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Ottenuta la differenza occorre applicare una percentuale a tale importo:

  • per chi ha fatturato fino a 400 mila euro nell’anno 2019 si applica la percentuale del 20%;
  • si applica il 15% per imprese e partite IVA con incassi 2019 fra 400 mila e 1 milione di euro;
  • si applica il 10% per chi ha fatturato nel 2019 fra 1 e 5 milioni di euro.

Questi finanziamenti statali non concorrono alla formazione di reddito imponibile per la dichiarazione dei redditi dell’anno 2021. Quindi non si pagheranno tasse su queste somme ricevute.

Come si fa la richiesta di finanziamenti alle imprese?

La domanda deve essere presentata tramite procedura telematica all’Agenzia delle Entrate. Il Fisco verserà la somma automaticamente sul conto corrente bancario/postale della persona fisica o della società.

Per procedere all’inoltro della domanda occore un’ autocertificazione dei requisiti prescritti nella legge allegata ad un’autocertificazione di regolarità antimafia. È prevista una finestra temporale di 60 giorni dalla data di partenza per inoltrare la domanda, questa data sarà comunicata dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Sanzioni per dichiarazioni mendaci su finanziamenti imprese

Solo dopo l’erogazione di questi contributi a fondo perduto l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza effettueranno accurati controlli. Nel caso di dichiarazioni mendaci le sanzioni saranno amministrative (multe) e penali. Verrà pertanto applicato l’art. 316-ter del Codice penale (indebita percezione e truffa ai danni dello Stato).

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Inoltre, nel caso di indebite somme percepite per finanziamenti piccole e medie imprese, il Fisco provvederà al totale recupero delle somme maggiorato di sanzioni pecuniarie che vanno dal 100 al 200 % oltre gli interessi. Nel caso di mendaci dichiarazioni in merito alla regolarità antimafia è previsto il carcere da 2 a 6 anni.

Per ulteriori informazioni su Contributi a fondo perduto

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